Si conferma pari a 1,82 miliardi di euro lo spreco per le opere incompiute in Italia. A fare il punto della situazione è la Silvi Costruzioni Edili (www.silvicostruzioniedili.it), leader dal 1970 nella progettazione, costruzione, ristrutturazione e manutenzione di fabbricati, includendo immobili sottoposti a tutela delle Belle Arti, che tra la committenza annovera anche quella pubblica ed istituzionale, nonché importanti Fondi Immobiliari per i quali ha realizzato “strip out” e ristrutturazioni globali di particolare importanza, come quella del Centro Direzionale AGIP di Roma.
I dati sono stati elaborati a febbraio 2023 e revisionati oggi dagli analisti di Silvi Costruzioni Edili (Chief Research Officer il sociologo Alejandro Jantus per l’International Center for Social Research) aggregando le evidenze del Sistema Informativo Monitoraggio Opere Incompiute del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Anagrafe delle Opere Incompiute) e delle singole Regioni.
Il risultato è una aggiornatissima “Geografia 2023 dello spreco infrastrutturale in Italia” (www.icsr-net.com/silvi_rank_16_02_2023.jpg), in cui Silvi Costruzioni Edili fa il punto di una situazione non certo brillantissima.
«A caratterizzare la situazione italiana ancora troppe inefficienze, sprechi ma soprattutto procedimenti burocratici che nel nostro Paese sono molto farraginosi» sottolinea Gianni Silvi, CEO di Silvi Costruzioni Edili.
«E che dire dei nostri immobili: in Italia oltre 6 immobili su 10 sono obsoleti» rincara la dose Silvia Silvi, General Manager della Silvi Costruzioni.
Al primo posto dello spreco infrastrutturale si classifica la Sicilia con 138 opere incompiute ed uno spreco di 401,9 milioni di euro, pari al 22,1% del dato nazionale che somma appunto 1,82 miliardi di euro.
Escludendo però il dato sovra-nazionale, il peso della Sicilia rispetto alle altre regioni sale addirittura al 34,6%, mentre la Sardegna si colloca al secondo posto con il 20,8% seguita da Molise (11,5%), Lombardia (9,2%) e Calabria (5,9%). Insomma queste 5 regioni insieme pesano per l’82%.
In quanto al valore economico, la Sardegna con 47 opere incompiute totalizza uno sperpero di 241,4 milioni di euro e —sempre sul podio— il Molise ne somma 133,7 con appena 11 opere.
Seguono Lombardia con 107,5 milioni per un totale di 19 opere, Calabria con 68,4 milioni per un totale di 20 opere, Basilicata con 39,9 milioni per un totale di 11 opere e Puglia con 35,4 milioni per un totale di 27 opere.
Poi ancora troviamo il Lazio con 29,6 milioni (26 opere), le Marche con 29,5 milioni (12 opere), il Veneto con 14,2 milioni (8 opere), la Toscana con 14,1 milioni (13 opere), la Liguria con 14 milioni (2 opere), il Piemonte con 8,5 milioni (3 opere), l’Emilia Romagna con 8 milioni (6 opere), l’Umbria con 5,1 milioni (8 opere), la Campania con 4,2 milioni (5 opere), l’Abruzzo con 4,1 milioni (5 opere), la Valle d’Aosta con 2,7 milioni (1 opera) ed il Friuli Venezia Giulia con 914 mila euro (2 opere).
Zero spreco invece nella Provincia Autonoma di Bolzano ed in quella di Trento dove non è stata segnalata alcuna opera incompiuta.
Ma —oltre al tema delle GOI, le Grandi Opere Incompiute— quante sono le infrastrutture che andrebbero revisionate in Italia? Facendo riferimento ai dati del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Silvi Costruzioni Edili mette in rilievo che sono oltre 12 mila. Ma il numero esatto non è possibile calcolarlo: solo la stima del numero di ponti in l’Italia è di 1,5 milioni e calcolando le campate di ciascun ponte si arriverebbe già così ad oltre 4 milioni di strutture. Non essendo mai stato funzionante il catasto delle strade non si può tuttavia conoscere il numero esatto di ponti, viadotti e gallerie e non è possibile sapere quante di queste infrastrutture abbiano raggiunto livelli preoccupanti di degrado.
E che dire dei nostri immobili? «Oltre 6 immobili su 10 sono obsoleti. Nel nostro Paese, dove il parco edilizio è composto per il 92% da edifici residenziali e per il restante 8% da immobili destinati ad altri usi, la maggior parte delle proprietà sono vetuste e potrebbero trarre un grande beneficio dalle ristrutturazioni, con l’obiettivo ideale di arrivare ad avere città più resilienti in un contesto, quello metropolitano, dove —secondo i dati Eurostat— vive oggi il 75% della popolazione» conclude Silvia Silvi, General Manager della Silvi Costruzioni.
L’AZIENDA
Silvi Costruzioni Edili dal 1970 è leader a Roma e nel Lazio nella progettazione, costruzione, ristrutturazione e manutenzione di immobili. Operando sia con committenti pubblici ed istituzionali che con fondi immobiliari privati, l’azienda ha maturato un importante bagaglio tecnologico e di esperienza che assicura la realizzazione dei lavori con assoluta competenza e professionalità. L’azienda è inoltre in possesso delle certificazioni SOA sia per le opere civili che per i lavori su beni sottoposti a tutela delle Belle Arti.
Per conto del fondo proprietario, la Silvi Costruzioni ha realizzato nella Capitale lo “strip out” e ristrutturazione integrale nella sede della Direzione Generale ANAS di Via Panciani e della sede di Accenture in Piazzale dell’Industria. Tra i suoi clienti anche molti big player del settore della moda, avendo la società edile realizzato ristrutturazioni di importanti immobili commerciali, dai megastore Benetton a Piazza di Spagna e alla Stazione Termini agli showroom di Jimmy Choo, Gucci e Dolce & Gabbana in Via Condotti.
Per il Gruppo WPP, è la più grande società di investimenti media al mondo, Silvi Costruzioni Edili ha realizzato la prestigiosa sede-campus di Roma in Via dei Magazzini Generali. E poi ancora la società si è specializzata nel recupero e risanamento conservativo di edifici storici, come lo splendido Hotel Eden in Via Ludovisi, nel cuore della Dolce Vita romana.
La Silvi Costruzioni Edili è inoltre in grado di offrire ai propri clienti la realizzazione “chiavi in mano” di edifici residenziali, commerciali ed industriali. Ed è una delle pochissime imprese del settore che opera prevalentemente con mano d’opera alle proprie dipendenze, ritenendo che il raggiungimento degli elevati standard di qualità che la caratterizzano, non possano non transitare attraverso l’impiego di maestranze di grande esperienza.
La flessibilità dell’organizzazione aziendale, unita alle disponibilità di attrezzature e mezzi propri, permettono alla committenza di ottenere lavori personalizzati nel rispetto dei tempi e dei budget economici concordati, con una particolare attenzione ai particolari estetici ed alle nuove esigenze eco-ambientali. (www.silvicostruzioniedili.it)